Vivere in presenza la città (en) Living the city, presently

ISSUE 7
BY ELISABETTA PERO
July 23, 2020

Vivere in presenza la città

Corpo dell’uomo e città hanno avuto una relazione mutevole nel tempo e oggi si preparano alla nuova sfida aperta dal virus SARS-CoV-2.

Dal 2009 la maggioranza della popolazione mondiale vive in città (il 55%). Nonostante l’aumento delle opportunità di connessione digitale, non è diminuita la consapevolezza del valore del contatto fisico. Sono cresciuti gli sforzi tesi alla creazione di sinergie tra spazio, corpi e connessioni. Gli uffici sono stati concepiti sempre più come aree di relazione, il consumo di cibo ha trainato l’attivazione di luoghi pubblici, l’abitare è divenuto sempre più co-housing, e gli store sono sopravvissuti all’e-commerce in quanto luoghi dell’esperienza.

Sono dimensioni di contatto fisico cercate in uno spazio definito, pur diventando sempre più efficaci le tecnologie dedicate all’interazione digitale a distanza.

Le nuove forme di comunicazione, generate dall’accessibilità e diffusione dei sistemi di informazione, non hanno diminuito la necessità dell’incontro, anzi l’hanno alimentata e ri-orientata. I grandi spostamenti di popolazione di questi tempi (272 milioni di migranti nel mondo), il numero dei viaggi (il 13.07.2018 ci furono 205.468 voli: il giorno più trafficato della storia), l’intelligenza messa al servizio dell’aumento di velocità di movimento, testimoniano la tensione all’incontro personale e provano che lo spazio fisico non è messo in crisi dallo spazio virtuale. I distretti produttivi, anche i più evoluti dal punto di vista tecnologico, come la Silicon Valley, vivono di queste relazioni nello spazio...

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(en)

Living the city, presently


The human body and the city have had a changing relationship over time, and today they are getting ready for the new challenge opened up by the SARS-CoV-2 virus.

Since 2009 the majority of the world’s population has been living in the city (55%). Despite the increase in digital connection opportunities, the awareness of the value of physical contact has not decreased. Efforts to create synergies between space, bodies and connections have risen. Offices have been conceived more and more as relationship areas, food consumption has been driving the activation of public places, dwelling has increasingly turned into co-housing, and the stores, since they were places of experience, have survived to ecommerce.

These are dimensions of physical contact sought in a defined space, although the technologies dedicated to remote digital interaction are becoming increasingly effective.

The new forms of communication, generated by the accessibility and spread of information systems, have not reduced the need for encounter, on the contrary, they have nourished and re-oriented it. A great displacement of the population in these times (272 million migrants in the world), the number of travels (on July 13, 2018 there were 205,468 flights: the busiest day in history), the intelligence put at the service of enhancement of the movement speed, they all witness the attraction towards personal encounter and prove that physical space is not put in crisis by the virtual one. Productive districts, even the most technologically advanced ones, such as the Silicon Valley, live on these spatial relationships...

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